La Commissione Europea ha istituito la Open Research Europe

Il 24 marzo 2021, la Commissione Europea ha istituito una piattaforma gratuita di pubblicazione di articoli scientifici: la Open Research Europe.

Lo scorso 24 marzo, la Commissione Europea ha varato l’istituzione di una piattaforma di pubblicazione di articoli scientifici di libero accesso: la Open Research Europe.
La nuova piattaforma è sorta nel solco degli obiettivi di trasparenza e condivisione dell’Unione Europea e si pone l’obiettivo di offrire ai cittadini e ai ricercatori dei paesi membri un portale scientifico di libero accesso. Ciò è in linea con la direzione finora intrapresa dall’UE che ha reso disponibile il 91% di tutte le pubblicazioni e il 95% delle pubblicazioni afferenti al programma Orizzonte 2020. L’obiettivo di Open Research Europe è quello di rendere pubblico il 100% degli studi finanziati dall’UE, sin dal giorno in cui vengono pubblicati.
La necessità di una condivisione scientifica è quantomai attuale. Infatti, fin dall’inizio della pandemia di coronavirus, la collaborazione internazionale tra scienziati è stata fondamentale per aiutare i ricercatori a trovare cure, vaccini e soluzioni all’attuale crisi pandemica. Inoltre, la pubblicazione dei testi rende i sistemi di ricerca e innovazione più efficienti e rafforza la fiducia della società nella scienza.
La realizzazione della piattaforma è stata appaltata dalla Commissione Europea a F1000 Research, una società leader del settore. La piattaforma comprenderà tutti i risultati e i documenti delle attività di ricerca finanziate dai programmi Orizzonte Europa, Orizzonte 2020 e dal programma di ricerca e innovazione dell’UE per il periodo 2021-2027. Inoltre, Open Research Europe aiuterà anche i beneficiari di questi programmi a rispettare le condizioni di accesso aperto applicate ai loro finanziamenti. Infatti, dall’avvio del programma Orizzonte Europa è obbligatorio pubblicare immediatamente la documentazione scientifica finanziata dal programma. Precedentemente, il programma Orizzonte 2020 consentiva l’attesa di un lasso di tempo compreso tra i sei e dodici mesi per caricare la documentazione.
L’obiettivo ultimo della Commissione Europea è quello di dare l’esempio e incoraggiare gli altri finanziatori – specie quelli nazionali – a fare altrettanto.
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